Da cosa derivano i Nomi dei Mesi e il Calendario?
Opera di Andrea Fontana
Non tutti sanno che gli attuali Nomi dei Mesi derivano da un Antico Calendario Latino adottato dai primi Romani e istituito, secondo la tradizione, dal celebre e leggendario “Romolo“, fondatore di Roma. Il primo calendario romano ebbe origine da un Calendario Lunare di 10 Mesi e il termine “mese” ha la stessa radice della parola inglese “moon” e della parola tedesca “mond“, entrambe col significato di “Luna“. L’etimologia di queste parole si riferivano alla Luna, perché il tempo veniva misurato in base alle Fasi Lunari e al Mese Lunare (pari a circa 29,5 giorni) che corrisponde al periodo di tempo impiegato dalla Luna per compiere un Giro Completo attorno alla Terra. I 10 mesi del calendario romano non erano effettivamente lunari (duravano più di 29 giorni) e i loro nomi erano associati in parte a varie divinità romane e in parte alla posizione che ciascun mese occupava all’interno del calendario. C’era “Martius” (Mese del dio Marte) che costituiva il Primo Mese del Calendario ed era dedicato al dio della Guerra e della Forza Virile, anticamente protettore della Natura e del suo Risorgere Primaverile, perché era proprio in questo mese che in genere iniziavano le campagne militari e le guerre degli antichi Romani.
Tratta da “Total War: Rome II”
Numa Pompilio e la ninfa Egeria
Successivamente il calendario di Numa Pompilio venne riesaminato e modificato dal celeberrimo “Gaio Giulio Cesare“, il quale in qualità di Pontefice Massimo istituì nel 46 a.C. lo storico “Calendario Giuliano“, portando la durata dell’anno a “365 giorni” e introducendo il cosiddetto “anno bisestile“, cioè quel particolare anno solare in cui viene aggiunto un giorno all’interno dell’anno stesso (29 Febbraio sull’attuale calendario) per evitare lo slittamento delle stagioni e per recuperare il giorno in più di ritardo che si accumulerebbe ogni 4 anni a causa dell’imperfetta misurazione del tempo annuale (Anno Solare = 365 giorni e circa 6 ore). Le importanti riforme riguardanti il Calendario Giuliano furono ultimate dal successore di Giulio Cesare che fu il celebre “Cesare Ottaviano Augusto“, il primo imperatore romano della storia. Dopo la storica, violenta e tragica morte di Giulio Cesare avvenuta il 15 Marzo del 44 a.C., fu deciso su iniziativa di “Marco Antonio“, generale romano e braccio destro di Cesare, di rinominare il settimo mese del calendario romano Quintilis (in origine il quinto mese del primo calendario di Romolo) in onore del grande defunto che nacque proprio il “13” di questo mese e fu così che questo particolare periodo dell’anno venne chiamato “Iulius” (nome gentilizio dell’antica e nobile famiglia romana di cui faceva parte Giulio Cesare e da cui deriva il nome “Giulio”). Successivamente l’imperatore romano Augusto in qualità di Pontefice Massimo decise nell’8 a.C. di ribattezzare in suo onore l’ottavo mese del calendario giuliano Sextilis (in origine il sesto mese del calendario di Romolo) e lo chiamò “Augustus“.
Cesare Ottaviano Augusto
In questo calendario furono assimilati anche i Nomi Romani dei Mesi dell’Anno che nel tempo subirono piccole variazioni di forma fino a trasformarsi nei nomi che tutti noi conosciamo oggi e che sono “Gennaio” (Ianuarius), “Febbraio” (Februarius), “Marzo” (Martius), “Aprile” (Aprilis), “Maggio” (Maius), “Giugno” (Iunius), “Luglio” (Iulius), “Agosto” (Augustus), “Settembre” (September), “Ottobre” (October), “Novembre” (November) e “Dicembre” (December). Per quanto riguarda il termine “calendario“, esso ha origine dalla parola “calende” (dal latino “calare”) che a sua volta deriva dal greco “kalein” (che significa “chiamare, convocare”) e che veniva usata dai Romani per indicare il primo giorno di ogni mese, consacrato alla dea Giunone, in cui i Sacerdoti convocavano il popolo e annunciavano le date delle feste e dei giochi relative al mese appena iniziato. In questo particolare giorno si dovevano anche riscuotere gli eventuali debiti ed esisteva proprio un libro dei conti, chiamato “Calendarium“, su cui erano segnati debiti e debitori che in quel mese dovevano saldare i propri conti in sospeso. Il Calendarium era anche una sorta di almanacco odierno, perché conteneva al suo interno le possibili operazioni agrarie da poter svolgere in quel periodo, varie notizie sul mese corrente, le festività, le indicazioni astronomiche sul Sole e sulla Luna e così via.
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