La leggenda di Babbo Natale: Odino e San Nicola

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Qual è l’Origine di Babbo Natale?

Babbo Natale
Non tutti sanno che la famosa e simpatica figura natalizia di “Babbo Natale” risale ad un’antica tradizione folkloristica di origine tedesca e legata alla mitologia norrena che nel corso dei secoli fu successivamente assimilata dal Cristianesimo. Secondo il folklore germanico il potente dio nordico “Odino” (una delle principali divinità della mitologia norrena e dio della guerra, della magia, della sapienza e della poesia) ogni anno organizzava una grande battuta di caccia nel periodo del solstizio invernale in cui partecipavano gli altri dei del pantheon e i guerrieri caduti.

Odino l'errante (von Rosen)

Odino l’errante (George von Rosen)

Per tradizione i bambini riempivano i propri stivali di carote, paglia o zucchero e li lasciavano nei pressi del loro caminetto per sfamare “Sleipnir“, il mitologico cavallo volante del dio (usanza molto simile a quella dell’epifania italiana e riguardante la figura della Befana). Come ricompensa Odino avrebbe sostituito il cibo con regali o dolciumi. Con l’avvento del Cristianesimo l’immagine di Odino come un vecchio barbuto dall’aria misteriosa che dona regali ai bambini venne accostata (anche se il dio era privo di un occhio) alla figura di “San Nicola di Mira” (noto in Italia come “San Nicola di Bari) che fu un famoso e stimato vescovo cristiano del IV secolo nella città bizantina di “Mira” (antica città dell’odierna Turchia).
San Nicola di BariSecondo la tradizione cristiana questo vescovo avrebbe ritrovato e riportato in vita cinque fanciulli che erano stati rapiti e uccisi da un oste. Per questo motivo il santo divenne il protettore dei bambini e tale leggenda fu tenuta in grande considerazione dal popolo olandese che fuse la nuova tradizione cristiana con la più antica tradizione germanica e scelse il vescovo come santo patrono di “Amsterdam“, la principale città dell’Olanda. San Nicola è santo patrono anche della Russia, morì il 6 Dicembre del 343 e ogni anno in questo giorno gli olandesi celebravano e celebrano ancora oggi il santo con la grande festa di “Sinterklaas” (San Nicola in olandese detto anche “Sint Nicolaas”). Tra il 5 Dicembre (Vigilia della Festa) e il 6 Dicembre viene messa in grande risalto una leggenda olandese secondo la quale San Nicola è un vecchio vescovo
San Nicola (Babbo Natale)con una barba bianca che indossa la sua caratteristica mitra rossa con una croce dorata, si appoggia ad un pastorale e viaggia sul suo magnifico cavallo bianco volante (in origine “Sleipnir”, il cavallo di Odino) per visitare le case e riempire le scarpe dei bambini (appese al caminetto e piene di paglia) con squisiti dolci e bellissimi regali.
L’antica tradizione germanica riguardante Odino, che si era fusa nella grande festa cristiana di Sinterklaas (San Nicola), giunse nel Nuovo Continente e nei futuri Stati Uniti d’America attraverso le prime colonie olandesi di “Nieuw Amsterdam” (New Amsterdam). Questa particolare cittadella faceva parte della Nuova Olanda, fu fondata strategicamente nel 1625 sulla punta meridionale dell’isola di Manhattan per gestire meglio l’accesso al fiume Hudson e nel 1664, in seguito alla conquista dei coloni inglesi, fu rinominata “New York“. Dalle origini olandesi di questa famosa città derivano le varianti inglesi “Santa Claus“, “Saint Nicholas” e “St. Nick” con le quali si identificava inizialmente l’olandese Sinterklaas (o Sint Nicolaas) e successivamente il nostro attuale Babbo Natale.

New Amsterdam (1664)

Dopo la rivoluzionaria Riforma Protestante iniziata con le 95 tesi di “Martin Lutero” nel 1517, i cristiani protestanti tedeschi decisero di non celebrare più San Nicola il 6 Dicembre, ma di spostare la popolare festa al 25 Dicembre per attribuire a Gesù Bambino il ruolo di portatore di doni. Successivamente uno degli eventi davvero essenziali che contribuì all’effettiva trasformazione di San Nicola nella moderna figura di Babbo Natale risale al 1823 e riguarda la pubblicazione in forma anonima della celebre poesia “A Visit from St. Nicholas“, comunemente nota anche come “Twas the Night Before Christmas” (Era la Notte Prima di Natale) o “The Night Before Christmas” (La Notte Prima di Natale). 
The Night Before Christmas (La Notte Prima di Natale)
Questa poesia è una delle più lette al mondo, fu ufficialmente attribuita allo scrittore e linguista newyorkese “Clement Clarke Moore” (altri la attribuiscono al poeta statunitense di origine olandese “Henry Livington Jr.) e riguarda una Vigilia di Natale in cui San Nicola (Santa Claus) è descritto come un simpatico elfo rotondetto con una barba bianca, un naso a ciliegia, le guance rosse e vestiti rossi orlati di pelliccia alla guida di una slitta trainata da una squadra di renne volanti e latore (una sorta di postino) di un grande sacco pieno di giocattoli da consegnare ai bambini attraverso i camini su cui hanno lasciato appese le loro calze. Nel testo della celebre poesia furono citati per la prima volta anche i nomi delle 8 Renne di Santa Claus (Babbo Natale) che erano “Dasher” (Saetta), “Dancer” (Ballerino), “Prancer” (Schianto), “Vixen” (Guizzo), “Comet” (Cometa), “Cupid” (Cupido), “Donner” (Tuono) e “Blitzen” (Lampo). Santa Claus e le RenneLa nona renna “Rudolph” sarà aggiunta alla squadra soltanto nel 1949 in seguito al successo di una canzone natalizia scritta dal compositore e paroliere statunitense “Johnny Marks“. La poesia di Moore influenzò fortemente le tradizioni statunitensi a tal punto che Santa Claus venne definitivamente associato al Natale (come già fecero i protestanti tedeschi), fu raffigurato come un personaggio bonario e non più dal carattere inquisitorio, si separò in qualche modo dalle secolari caratteristiche vescovili di San Nicola e iniziò ad assumere delle proprie fattezze. Altri elementi che contribuirono alla nascita del moderno Babbo Natale li ritroviamo in un personaggio del folklore britannico che risale almeno al 1600 e che rappresentava lo Spirito della Bontà del Natale. In alcune illustrazioni d’epoca è rappresentato come un signore barbuto e corpulento, vestito di un mantello verde lungo fino ai piedi e ornato di pelliccia bianca. Questo personaggio è stato riproposto nel 1843 sotto il nome di “Spirito del Natale Presente” dal celebre scrittore britannico “Charles Dickens” nel suo romanzo “Canto di Natale“, una delle più famose e commoventi storie sul Natale nel mondo.

Spirito del Natale Presente (A Christmas Carol)

Spirito del Natale Presente (A Christmas Carol)

Nel Natale del 1862 l’illustratore “Thomas Nast” raffigurò Babbo Natale sulla rivista “Harper’s Weekly” con una giacca rossa, una barba bianca e gli stivali. Secondo la tradizione la sera della Vigilia di Natale Santa Claus vola sulla sua slitta trainata da renne e consegna i regali ai bambini di casa in casa, calandosi dal comignolo, per poi sbucare nel caminetto e lasciare i doni sotto l’Albero di Natale. Negli Stati Uniti e in Italia si ha la consuetudine di lasciargli un bicchiere di latte e dei biscotti per ringraziarlo della visita. Durante il resto dell’anno, Babbo Natale si occupa della costruzione e dello smistamento dei giocattoli confezionati insieme a Signora Natale e ai suoi aiutanti Elfi.
Santa Claus
Nonostante la diffusione mondiale della versione statunitense di Santa Claus, in Olanda la tradizionale distribuzione dei regali viene compiuta da Sinterklaas il 6 Dicembre e anche in altri paesi la figura di San Nicola ha subito degli adattamenti per uniformarsi in base al rispettivo folklore locale. In Europa e Nord America le tradizioni legate a Babbo Natale coincidono, anche se in alcuni paesi possono variare il nome (ad esempio “Nonno Gelo” in Russia), alcune caratteristiche e la data di consegna dei regali. In America Latina Babbo Natale si chiama “Papá Noel“, ma ci sono alcune piccole differenti tra i vari paesi. In Estremo Oriente, in particolare nei paesi che hanno adottato i costumi occidentali, si festeggia il Natale non in senso religioso e cristiano, ma integrando alle religioni orientali tradizioni simili sui portatori di doni dell’Occidente. Le popolazioni dell’Africa e del Medio Oriente che celebrano il Natale riconoscono le tradizioni dei paesi europei da cui hanno importato la festività e anche i discendenti dei coloni che abitano ancora in quei luoghi seguono le tradizioni dei loro antenati. L’abitudine dei bambini di scrivere una Lettera a Babbo Natale è una tradizione natalizia che risale a molto tempo fa e le Lettere contengono di solito una Lista dei Giocattoli Desiderati e la Dichiarazione di essere stati Buoni.
Lettera a Santa Claus
Per quanto riguarda la Dimora di Babbo Natale (Santa Claus), la località in cui è situata cambia in base alle tradizioni di ciascun paese. Negli Stati Uniti si sostiene che abiti al Polo Nord (situato per l’occasione in Alaska), mentre in Canada il suo laboratorio è indicato nel Nord del paese. In Europa è più diffusa la versione finlandese che lo colloca in un villaggio vicino alla grande città di “Rovaniemi“, in Lapponia (esattamente sul Circolo Polare Artico). Secondo i norvegesi la sua residenza è “Drobak” (cittadina della contea norvegese “Arkeshus), dove si trova anche il suo ufficio postale. In altre tradizioni si parla di “Dalarna“, in Svezia, e della Groenlandia. Nei paesi dove Babbo Natale viene identificato da San Basilio e non da San Nicola viene talvolta fatto abitare in “Cesarea in Cappadocia” (città situata in Turchia).
Villaggio di Babbo Natale (Rovaniemi)

Villaggio di Babbo Natale (Rovaniemi)

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