Qual è l’Origine del Punto Esclamativo?

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Perché il Punto Esclamativo si usa nelle Interiezioni?

Punti Esclamativi (Fogli Colorati)
Non tutti sanno che prima del Medioevo non esisteva alcun Punto Interrogativo, detto a volte anche Punto Ammirativo, nelle Interiezioni o Esclamazioni (da cui deriva il suo nome). Nell’Epoca Medioevale nacquero i Monaci Copisti (Amanuensi) che prima dell’invenzione e della diffusione della stampa avevano l’importante e prezioso compito di copiare a mano tutti i manoscritti esistenti nel mondo per conservare il più possibile la conoscenza umana nei secoli e trasmetterla ai Posteri.

Monaco Amanuense (Medioevo)
Fu in quel periodo che durante le loro trascrizioni gli Amanuensi (dal latino “servus a manu”), oltre ad inventare la sigla da cui ebbe origine il Punto Interrogativo (leggi l’articolo correlato), iniziarono a scrivere alla fine delle frasi che dovevano esprimere sorpresa o gioia la parola latina “io”, che significa “evviva”.
Evviva (esclamazione)
In seguito i Monaci medioevali, per evitare di confondere questa parola monosillabica con qualche futura sigla, iniziarono a scrivere alla fine di ogni frase esclamativa le due lettere “i” e “o” l’una sull’altra e a stilizzarle. Alla fine mutarono la i in un’asta e la o venne rimpicciolita fino a diventare un punto, dando così vita al Punto Esclamativo che tutti noi conosciamo oggi.
Punto Esclamativo

Oggigiorno è un comune segno di punteggiatura che nella scrittura ha il principale compito di esprimere un’interiezione o un’esclamazione con un tono enfatizzante di sorpresa, forti emozioni o grida. Viene usato anche come segnale di minaccia, di avvertimento e di avviso, è stato introdotto sui cartelli di pericolo della segnaletica stradale ed è diventato oramai sinonimo di “attenzione”.
Attenzione (Punto Esclamativo)
In matematica può essere usato in due particolari casi. Nella scrittura “n!” il punto esclamativo indica il “fattoriale”, cioè il prodotto di tutti i numeri compresi tra 1 e n. In un altro caso nel linguaggio matematico può essere usato per indicare la condizione di unicità nell’esistenza di un elemento, di un numero o di una variabile (Ǝ!). Nella lingua francese moderna il punto esclamativo non viene scritto subito dopo la fine di una frase, ma tra l’ultima parola e il segno di punteggiatura viene lasciato uno spazio. Nella lingua spagnola si pone capovolto (¡), come avviene per il punto interrogativo, anche all’inizio della frase. In inglese britannico e in turco il punto esclamativo racchiuso tra due parentesi tonde indica “sarcasmo” (!).

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